27 gennaio 2008

Istigazione a sorpasso.

Certe volte, sulla strada in orari ben distanti da quelli lavorativi, mi chiedo come mai dopo aver fatto chilometri senza incontrare nessuno, mi trovo con davanti sempre e comunque lo stesso genere di autovetture. Ci sono veicoli che vuoi per il costo, vuoi per la tipologia o per lo "status symbol", hanno una attrazione fatale per un certo tipo di persone, queste possono essere: casalinghe, pensionate e nonni col cappello di paglia.
Il fatto che puntualmente finisco per incontrare *solo* questo titpo di auto, a determinate ore del giorno, la dice lunga sul fatto che la serie 5 che mi ha soprassato 2 minuti fa sicuramente ha passato anche la lumaca a cui sono dietro. Però diversamente non si trovava in un tratto di strada di 2km con un totale di 2 incroci con semaforo, 7 rotonde, 3 curve a gomito e 4 passaggi pedonali con l'isola di traffico tra una corsia e l'altra. Quindi devo stare dietro. Rigorosamente dietro, ad una velocità che non tiene nemmeno la intraprendente adolescente col foglio rosa alla prima guida col papà.

Nel gruppo di auto sopra descritto troviamo, immancabili:

La uno - l'auto che "non cambio tanto è da 15 anni che non si è mai rotta", mannaggia alla FIAT e ai suoi motori FIRE che durano decenni! Chi possiede la uno è in genere il nonno con il cappello di paglia. Rispettoso dei limiti stradali e consapevole di riflessi ridotti alla sua età si limita ad andare a 50 all'ora su qualsiasi strada: che sia una mulattiera o la Torino-Venezia. Molto prudente nell'immissione dalle vie laterali, è invece veramente logorante quando la si incontra su qualche provinciale con limite maggiore di 70.

La daihatsu cuore - a parte la pronuncia cacofonica del suddetto modello, quest'auto si rivela una delle più temute: guidata principalmente da insegnanti delle elementari, che come secondo lavoro portano i figli loro e delle amiche alle più disparate attività ricreative, la si trova rigorosamente sulle strade a scorrimento rapido, con limite 90; a 50. Chi guida questo tipo di auto ha una capacità innata di buttarsi al momento sbagliato, l'unico modo di salvarsi è addocchiare il bersaglio, accelerare e invadere la corsia opposta facendo finta che si sia appena passato un ostacolo a bordo strada.

La micra vecchia - macchina che odio personalmente, forse per colpa delle pubblicità martellanti di fine millennio, è guidata soprattutto da casalinghe facoltose che la usano solo quando all'alimentari vicino a casa non trovano l'ultimo pezzo del puzzle che compone l'interno del frigorifero. Distratta sulle immissioni senza diritto di precedenza e mortale sui rettilinei, in quanto ha la capacità di stare in centro alla strada, il che non agevola certamente il passaggio.

La seicento - guidata soprattutto dalle nonnette in pensione, ha sostituito il pandino e la 500 ed è un evidente status symbol. Utilizzata unicamente allo scopo di sperperare la pensione in benzina oltre che in metano da riscaldamento, è molto simile alla uno, con la differenza che è affetta da comportamenti randomici molto insopportabili quali: sbandate improvvise, frenate rapide/lunghe senza ragione e partenze con le frizioni premute fino ai 4000rpm. Purtroppo ufficiali sanitari compiacenti lasciano ai proprietari di queste auto la patente, anche quando i riflessi psico motori hanno un ritardo simile a quello di un bradipo.

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